Nella confezione di un capo d’abbigliamento, fino alla sua esposizione in vendita – debitamente completo di etichetta identificativa, magari di etichetta di promozione – ogni passaggio ha un valore, un’importanza ed ogni figura professionale ha un suo ruolo specifico, davvero insostituibile.
La storia di un abito parte ancora prima del suo progetto, della sua creazione e termina quando anche l’ultimo gesto, l’applicazione del cartellino e dell’ etichetta per abbigliamento prima della sue esposizione in un negozio, in un retail, è stato compiuto.
L’avventura di un taglio di tessuto che diventa abito è complessa, richiede grandissima professionalità e tutto – dal primo abbozzo disegnato sulla carta o al computer, al filo che trattiene l’ etichetta d’identità appesa al capo – è pensato, calcolato, organizzato ed ottimizzato.
Il mondo della confezione di un capo d’abbigliamento è fatto di esperienza, ruoli, fasi, tecnologia e vive molto del rapporto di stima e reciproca fiducia che si crea tra creatore e consulenti, tra produzione e fornitori.
Questi ultimi oggi non possono più accontentarsi di fornire un semilavorato o un servizio, oggi esercitano un ruolo di consulenza importante, che evita alla produzione errori, rifacimenti e perdite di tempo.
Certo, se qualcuno avesse detto a Coco Chanel che per creare un abito avrebbe avuto bisogno di un cool hunter (cacciatore di tendenze), lei, la regina dell’anticipazione dei tempi, avrebbe sicuramente sorriso beffarda, ma oggi, con la globalizzazione, con la mescolanza delle etnie e con la rivoluzione mondiale dei paesi emergenti, è impossibile pensare in Europa ad un capo d’abbigliamento che non tenga conto anche delle nuove tendenze dell’India o della Cina, del Giappone o della Corea.
Quindi un abito oggi, perfino prima di essere pensato e ben prima di arrivare in un negozio, con il suo bravo cartellino o etichetta da abbigliamento applicato, inizia la sua gestazione attraverso il lavoro del cool hunter, una figura professionale recente, ma già fondamentale, che gira il mondo, visita aziende e negozi, retail e laboratori di confezione e annusa quel che sente nell’aria.
Tessuti, colori e forme – magari anche il dettaglio di una semplice etichetta – che stanno iniziando a fermentare positivamente e che diventeranno dei must nei mesi a venire.
Forte dei suggerimenti del cool hunter, il creativo, lo stilista, può iniziare a pensare ai capi d’abbigliamento e a ciò che la sua artistica personalità desidera proporre alla storia della moda nel caso dell’alta moda, o al mercato nel caso di moda pronta.
La creazione, infatti è il primo passaggio artistico, ma anche tecnico, di cui il capo necessita per la sua realizzazione.
Dal disegno creativo si passa alla modellistica, che è una delle fasi più delicate della creazione di un capo d’abbigliamento e forse quando vediamo l’abito già finito in esposizione in un negozio, in un retail, con il cartellino e l’ etichetta per abbigliamento che lo presentano, e che ci indicano la taglia, forse non sappiamo quanto lavoro stia dietro proprio a questa apparente ovvietà che è la taglia dell’abito, che viene definita e sviluppata proprio subito dopo la creazione stessa, prima delle altre operazioni che accompagneranno la produzione di un capo d’abbigliamento fino all’esposizione, fino all’ etichetta
In questa fase è di fondamentale importanza l’esperienza del modellista, che non si limita a tradurre le idee dello stilista in un cartamodello, ma trae dalle sue indicazioni, come uso dei materiali e dei colori ecc…, tutte le informazioni che serviranno per determinare quale sarà l’intero processo produttivo del capo, e definire su carta un prototipo, sviluppato in tutte le sue parti (oggi con l’ausilio di tecnologie avanzate), determinandone anche le variazioni in relazione alle varie taglie e impostando già l’ottimizzazione delle fasi di lavorazione e assemblaggio delle varie parti del capo d’abbigliamento, sino alla conclusione, con l’applicazione dell’ etichetta.
Una volta stabilite queste procedure fondamentali, il capo d'abbigliamento passa alle successive fasi di produzione, che in relazione alla tipologia del capo - uomo, donna, estate o inverno, tessuti e forme ecc... - variano molto da caso in caso, ma sinteticamente i passaggi che portano un abito dalla sua creazione al negozio, al retail – con la vetrinistica ed i necessari accessori per negozi – dal cartamodello all'applicazione di cartellini ed etichette per abbigliamento, sono: taglio, confezione, finitura, applicazione di etichette da abbigliamento e cartellini per mezzo di pistola sparafili, stiratura, piegatura ed imballaggio.
Una volta arrivati presso i negozi, i retail, ai capi e agli accessori spesso vengono applicati anche cartellini ed etichette per abbigliamento del retail medesimo – con le problematiche di vetrinistica ed i necessari accessori per negozi – prima che gli abiti vadano in esposizione.
Tutti i passaggi sono molto delicati e richiedono esperienza, anche per quei passaggi in cui la tecnologia è venuta maggiormente incontro alla produzione. Va tenuto però conto del fatto che ogni tessuto, sia che sia ortogonale od in maglia, ha una propria consistenza, una specifica morbidezza o rigidità, una elasticità molto differenziata, e che in ogni modo, fin dai primordi della confezione, quest’ultima avviene sempre attraverso il lavoro di un ago e di un filo e che la realizzazione di un abito richiede un vasto numero di operazioni, a volte di assai difficile automazione. Quanto a questo, l’applicazione dell’ etichetta con la pistola sparafili costituisce un pratico esempio di semi automazione.
Per la migliore ottimizzazione dei passaggi produttivi, che portano l'abito fino al momento dell'applicazione del cartellino o etichetta per abbigliamento per mezzo della pistola sparafili, sono necessarie molte figure professionali. Tra quelle con le maggiori responsabilità c'è il tecnico di confezione, che coordina le attività di taglio e confezione e controlla che l'abito nei suoi passaggi mantenga alto il migliore livello di vestibilità.
Il tecnico di confezione risponde del proprio operato al responsabile di produzione, che ha ruoli più ampi, che abbracciano non solo tutte le fasi di confezione di un capo d’abbigliamento, fino all’applicazione di cartellini ed etichette per abbigliamento prima della sua esposizione, ma anche tutti gli aspetti della produzione nel senso più ampio: dalla logistica di magazzino, ai calendari di produzione.
Un’altra figura indispensabile nel ciclo produttivo di un capo d’abbigliamento è il tecnico, responsabile della qualità, che ha il ruolo di verificare che gli standard qualitativi vengano rispettati, sia in merito ai materiali, che alle procedure. Non da ultimo con l’ausilio di opportune etichette, verifica che i fornitori conferiscano semilavorati conformi alle campionature, e collabora all’ottimizzazione dei processi produttivi.
Attraverso prove di laboratorio verifica le reazioni dei tessuti, delle applicazione ecc… quando sottoposte a lavaggio, stiratura, alte temperature ecc… in modo da garantire ai clienti e alle lavanderie che le informazioni che poi verranno apposte su etichette da abbigliamento e cartellini in merito alla manutenzione del capo d’abbigliamento siano veritiere e che corrispondano agli standard qualitativi internazionali. Va infatti ricordato che gli abiti parlano attraverso le informazioni fornite dai cartellini e quindi i cartellini e le etichette per abbigliamento< sugli abiti rivestono sia un ruolo informativo, che di promozione dell’immagine aziendale, ma anche normativo.
Figura a lato del processo produttivo che porta il capo d’abbigliamento dalla creatività dello stilista all’applicazione del cartellino o etichetta da abbigliamento per la sua esposizione, è quella del campionarista senza il quale nessun abito potrebbe entrare in produzione. Il campionarista, seguendo le indicazioni che vengono fornite dal modellista e dalla produzione, confeziona un prototipo, un capo d’abbigliamento singolo, che servirà come campione per la produzione in serie e nel quale saranno inseriti tutti gli accessori, quali: bottoni, ganci, strass o altre applicazioni, e tutti quei dettagli che prevedono la collaborazione di fornitori esterni, solitamente ad eccezione delle etichette.
E’ interessante constatare come l’atto creativo, il disegno e la progettazione dell’abito, da soli non bastano a determinare il destino di un capo, la sua possibilità di essere realizzato, posto in esposizione completo di etichetta ed essere venduto. Molte altre sono le condizioni e le professionalità necessarie affinché l’abito possa arrivare in un negozio, in un retail.
Tra i passaggi di ultimazione c’è quello dell’applicazione di etichette per abbigliamento tramite fili aggancia cartellini in polipropilene o di nylon, applicati con la pistola sparafili. Senza questa fase di lavorazione, senza l’etichetta, l’abito è muto, non racconta niente di se, e non è a norma per la sua esposizione e vendita.
Con il sistema fili aggancia cartellini Calabrone ®, Lozio ® risponde in maniera qualitativa, veloce e sicura alle esigenze di chi opera in quella fase della confezione del capo d'abbigliamento che corrisponde all'applicazione di cartellini ed etichette da abbigliamento, sia che l'applicazione dell' etichetta avvenga in un laboratorio di confezione, ovvero presso un negozio od un retail – con la vetrinistica ed i necessari accessori per negozi. Il sistema Calabrone ® come organo di congiunzione fra capo ed etichetta è una felice intuizione della Lozio ®, che mettendosi nei panni dei laboratori di confezione o nei panni del retail o di un negozio, ha sviluppato il sistema migliore; infatti il sistema Calabrone ® è uno dei più utilizzati al mondo per l'applicazione di cartellini ed etichette per abbigliamento.
Nell'apporre un'etichetta od un cartellino ad un capo o ad un accessorio moda, la velocità e la sicurezza di applicazione sono determinanti. Nessun reparto di confezione e nessun laboratorio di confezione può permettersi di considerare l'eventualità che dopo un certo numero di ore l'operatore che applica etichette da abbigliamento e cartellini riduca la sua prestazione; tuttavia tale circostanza si verifica di frequente, a causa soprattutto della scarsa qualità del filo aggancia cartellini spesso reperibile sul mercato, che inceppa la pistola, ma anche a causa della stessa pistola sparafili che, con una ricorrenza maggiore di quanto si pensi, presenta una meccanica "dura", congegnata e coordinata in modo inadeguato e pertanto risulta ostica all'impiego e scarsamente maneggevole.
Il sistema Calabrone ® è stato concepito da Lozio ® proprio per andare incontro a tutte le esigenze dei laboratori di confezione, dei negozi e dei retail – con la vetrinistica ed i necessari accessori per negozi – che desiderano applicare in velocità e totale sicurezza etichette da abbigliamento per mezzo di fili aggancia cartellini in polipropilene o nylon a capi d'abbigliamento o ad accessori moda prima che questi vengano collocati in esposizione.
Il nylon con cui sono realizzati i lacci sintetici del sistema Calabrone ® Lozio, Milano, è caratterizzato da elevata qualità contro rotture e abrasioni.I filamenti del sistema Calabrone ® servono per l'applicazione di cartellini ed etichette per abbigliamento sui capi di vestiario
e sugli accessori prima che vengano messi in esposizione e possono essere applicati con pinza, o pistola sparafili ovvero manualmente con fili ad incastro.Nessun sistema di applicazione di fili aggancia cartellini per etichette destinate all’ abbigliamento è veloce e sicuro come il sistema Calabrone ® Lozio, Milano. Le bavette sintetiche del sistema Calabrone ® sono disponibili in due spessori: normali o sottili, secondo il tipo d'applicazione richiesto.
Il colore standard del sistema Calabrone ® è "natural" cioè semitrasparente, lattiginoso, ma su richiesta ed a fronte di quantitativi di discreta entità il filamento Calabrone ® può essere fornito in ampie gamme di colore e tonalità, molto utili per caratterizzare il proprio cartellino o etichetta personalizzata per l’ abbigliamento, sia a fini antitaccheggio, sia per offrire all' etichetta una personalità maggiore.
A partire dai più sottili per arrivare a quelli normali, Lozio ® è in grado di offrire fili aggancia cartellini da "sparare" in nylon od in polipropilene per l'applicazione di etichette e cartellini per abbigliamento che partono da 6 millimetri di lunghezza per arrivare anche ai 180 millimetri, misura che solo il sistema Calabrone ® può offrire al mondo della confezione, dei negozi e del retail che desiderino applicare cartellini ed etichette personalizzate da abbigliamento ai capi di vestiario prima che vadano in esposizione, e agli accessori moda pronti per essere posti negli appositi espositori.
Gli articoli Calabrone ® per l'uso con la pistola sparafili vengono forniti nella forma di un caricatore da 50 elementi.